Sempre più utenti acquistano online risparmiando tempo e denaro: il commercio elettronico non sente la crisi e pone le basi per surclassarla.
Potenzialmente una qualsiasi piccola impresa produttrice di un tipo qualsiasi di prodotto, che fino a qualche anno fa godeva di una decina di clienti, oggi potrebbe moltiplicare questo numero ad una cifra inimmaginabile.
Come? Ovviamente grazie alle infinite potenzialità del web: se prima si vendeva solo alle imprese o ai consumatori delle zone limitrofe ora, con un sito di e-commerce ben strutturato, ogni brand può arrivare ad espandere la sua rete di vendita su tutto il territorio nazionale e anche oltre (grazie anche alla formazione di un mercato digitale unico che favorirà gli scambi tra gli Stati europei).
Talvolta gli imprenditori non vedono il motivo di affidarsi a questa tecnologia, poiché probabilmente il volume di vendite di cui beneficiano è già soddisfacente. Il problema sta nel fatto che il mercato sta cambiando, radicalmente e rapidissimamente: gli acquirenti (consumatori finali o imprese che siano) diventano sempre più accorti ed esigenti, utilizzano il web per confrontare i prodotti concorrenti e scegliere il miglior rapporto qualità-prezzo, e tendono sempre meno a recarsi nel luogo fisico d’acquisto. Perché, quindi, non dare loro la possibilità di acquistare con un semplice click del mouse dal divano di casa o dall’ufficio, risparmiando tempo prezioso e spesso anche denaro?
Inoltre, si tende ad acquistare online quando il prodotto ricercato non è reperibile tramite i canali tradizionali: ciò permette alle imprese che utilizzano il commercio elettronico di sfruttare delle grosse opportunità che altrimenti non avrebbero, allargando il proprio bacino di utenza in modo esponenziale ed abbattendo quindi le barriere geografiche.
L’utilità del passaggio a questo rivoluzionario modo di commerciare è confermata anche dal fatto che nel 2014, solo l’e-commerce B2C in Italia è cresciuto del 17 percento rispetto al 2013, superando i 13 miliardi di euro di valore (fonte Osservatorio E-commerce B2C Netcomm del Politecnico di Milano). L’export relativo al commercio elettronico invece, ha avuto un picco di crescita del 28 percento nel 2013, raggiungendo i 2 miliardi di euro, e il suo valore continua ad aumentare di anno in anno.
Il canale preferenziale per gli acquisti online è quello dei dispositivi mobile (link) con una crescita del 55 percento nel 2014, trend che sta crescendo grazie anche all’imminente arrivo delle nuove piattaforme che agevolano i pagamenti come Apple Pay e Android Pay.
I settori maggiormente interessati, nel mercato retail, sono l’informatica, l’editoria, l’alimentare, l’abbigliamento, il turismo e le assicurazioni, e spesso i consumatori scelgono prodotti di fascia alta (link).
Nonostante queste cifre, la totalità delle imprese italiane, con un fatturato derivante dall’e-commerce di appena il 6 percento, è ancora lontana dalla media europea (15 percento, vedi dati completi): questo significa che tale mercato ha un ampio margine di crescita, ci si deve soltanto rimboccare le maniche!
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